autostima papà.

Che cos’è l’extra-ordinarietà (di un papà)

Ciao papà, come state?
 
Sì, lo ammetto, ho nicchiato per un po’! A volte la pigrizia di prendere carta e penna vince sulla mia volontà di esternare i miei pensieri.
A voi non è mai capitato di prendervi un impegno, cominciare in quarta e poi…puff! Più niente?
Ecco, quando mi rendo conto che sta succedendo a me mi chiedo “Ma come? Vuoi essere un papà extraordinario e poi non porti a termine ciò che hai cominciato?
Sono proprio un papà imperfetto!
Mi chiedo poi “Sei sicuro di voler fare con serietà questa tal cosa?” Con “cosa” intendo un’attività, un impegno riferito a qualsiasi ambito della vita.
Un’altra domanda che mi pongo è “ Devo farla o voglio farla?”
A mio parere, il punto è proprio questo: il nostro atteggiamento.
Sappiamo tutti che ad alcuni impegni non possiamo sottrarci e che li dobbiamo assolvere, anche se non ne abbiamo voglia; altri impegni, invece, sono soggetti solo al nostro volere.
Quindi, per restare in tema con il blog, la mia domanda diventa “Devo fare o voglio fare il papà extra-ordinario?”
E cosa vuol dire extra-ordinario?
Riflettendoci a lungo, mi sono reso conto che la maggior parte delle persone collega questo termine ad un modo di essere impegnativo, e destinato a pochi privilegiati.
Un termine che spaventa, e che spesso è percepito anche in maniera negativa.
Molti, infatti, sostengono che non c’è nulla di male nell’essere “normali”.
Sì, ma cosa significa “normale”?
E’ normale dedicarsi ai propri figli?
E’ normale dedicargli tempo di qualità?
E’ normale impegnarsi perché ricevano una buona educazione?
E’ normale lavorare per permettergli un giorno di poter scegliere ciò che vorranno fare?
E’ normale insegnargli il valore del denaro?
E’ normale educarli alla felicità e al successo?
E’ normale incoraggiarli a non arrendersi di fronte alle difficoltà?
A mio parere tutto questo è normale! E per te?
Se tutte queste cose appartengono alla “normalità” dell’essere genitore, che cosa bisogna fare per essere un genitore extra-ordinario?
L’equilibrio e la fusione tra il devo e il voglio rappresentano secondo me un punto chiave.
Se il nostro atteggiamento è “Voglio, quindi devo”, potremo avere dei risultati incredibili.
Se, invece, subiamo passivamente la funzione del genitore, rimarremo schiacciati da un impegno che, unito a tutto ciò che già dobbiamo fare durante la giornata, risulterà pesante e stressante.
A prescindere dalla quantità di tempo che abbiamo a disposizione, dovremmo davvero pianificare dei momenti di qualità da trascorrere con i nostri figli, in modo che percepiscano che non sono un peso per noi, ma, anzi, che stare con loro è una gioia!
Sono convinto che nelle intenzioni di qualsiasi genitore ci sia la volontà di crescere un figlio nel miglior modo possibile.
Ognuno di noi ha la sua visione e tutti abbiamo ragione…dal nostro punto di vista.
A mio modo di vedere, quindi, l’extra-ordinarietà non è da ricercare in qualche azione da supereroe dei fumetti, ma nello svolgere i nostri compiti “normali” con grande impegno e passione.
Studi dimostrano che la figura paterna è fondamentale per educare i figli all’autostima, all’intelligenza emotiva e all’autodisciplina.
Come? Naturalmente attraverso l’esempio. Se i nostri figli percepiscono il papà come una persona capace di portare a termine gli impegni presi, anche in loro si svilupperà questo atteggiamento.
Educare la volontà dei nostri figli: un obiettivo ambizioso e importante da perseguire. In che modo farlo? Non assecondando i loro capricci, ma aiutandoli a porsi un obiettivo, studiando insieme la strategia, scegliendo e preparando le risorse e i materiali che ci servono e incoraggiandolo a portare a termine il compito che lui stesso ha scelto. Senza dimenticare di gratificarlo per tutti i passi avanti compiuti per raggiungere il risultato.
Questi principi si possono applicare in ogni situazione e per ogni obiettivo, da una costruzione con i Lego all’impresa di farsi nuovi amici; se trasmettiamo questo modo di fare ai nostri figli fin da piccoli, la loro vita sarà sicuramente non comune.
E, dato che valgono molto di più gli esempi delle parole, dobbiamo prima di tutto imparare a farlo noi genitori, non credete?
Coraggio papà, lavoriamo sull’atteggiamento!

Prendersi la responsabilità di fare piccole e costanti azioni giornaliere, svolte con eccellenza, fa di noi un papà fuori dagli schemi, un papà non normale, un papà extra-ordinario!
A presto,
Mirko

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4 commenti

  1. Sono d'accordo! La straordinarietà sta nella normalità di fare il padre tutti i giorni.

    Condivido questo post nella mia pagina FB BABBOnline…

  2. E' sempre interessante poter leggere il parere espresso da un papà riguardante i figli!

  3. Grazie per avermi “linkato” Babbonline, e complimenti per il tuo blog! Nella rete affollata dalle mamme è fondamentale che anche noi papà ci facciamo sentire… 😉
    Mirko

  4. Grazie del tuo commento Paola; mi dà un motivo in più per continuare a scrivere 🙂

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