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Autostima 3 – 6 anni: l’opinione delle maestre dell’asilo

Per aggiornare i contenuti di “Mamma, io valgo!” e poterlo rivolgere ai genitori con bimbi fino a 6 anni, ho chiesto anche il contributo di alcune maestre della scuola dell’infanzia che frequenta Fabio, e che ringrazio di cuore :-). 
Ho posto loro alcune domande e dalle loro risposte ho tratto diversi spunti interessanti, che vorrei condividere con te, perché credo possano dare utili indicazioni anche ai genitori, educatori tra le mura domestiche…

Ecco che cosa mi hanno detto:

Che cos’è l’autostima?

“L’autostima è il sentimento che ogni individuo ha del proprio valore e delle proprie capacità. E’ la percezione di essere persone di valore, uniche e di avere le capacità giuste per affrontare le situazioni.

L’autostima in un bambino della scuola dell’ infanzia è molto più suscettibile alle variazioni e inoltre la stima che i bambini hanno di sé può variare notevolmente da un campo all’ altro. Un bambino può, ad esempio, sapere di essere molto bravo nel colorare e avere quindi un’ alta autostima in questo campo, ma avere qualche difficoltà nel disegno e quando si trova in questa situazione assumere atteggiamenti tipici di chi ha una bassa autostima. 

I bambini della scuola dell’infanzia fanno molta attenzione alla reazione dell’adulto e mostrano sempre più il bisogno dell’approvazione dell’insegnante: “ti piace?” “è bello?” e a volte anche “ti va bene?” a cui bisognerebbe rispondere “a TE va bene? a TE piace questo disegno o lavoro che hai fatto?deve prima piacere a TE!!”

I fattori genetici svolgono un ruolo significativo, ma le caratteristiche innate di un bambino sappiamo che si intrecciano con le esperienze di vita ed è l’insieme che produce la percezione del sé.

In riferimento a bambini di 3-4-5 anni più che di autostima parlerei di autoefficacia e cioè il sapere di saper fare, la consapevolezza delle proprie capacità che viene sviluppata con l’esperienza proprio perché è facendo che il bambino si rende conto di ciò che sa fare senza problemi e di ciò che sa fare in parte o con difficoltà.

Quali comportamenti manifestano i bambini con un buon livello di autostima?

  •  Scelgono da soli di far giochi impegnativi;
  • Non assumono atteggiamenti di rifiuto e non piangono di fronte ai diversi compiti assegnati dall’insegnante (fare un disegno dettato, colorare negli spazi ….);
  • Non dicono subito ”non lo so fare!” ma provano sempre da soli mettendoci in massimo impegno e nel momento in cui il risultato non è dei migliori, sono disposti ad ammetterlo senza grandi tragedie;
  • Si impegnano molto in ogni cosa che fanno e portano a termine sempre tutti i loro lavori o i giochi cominciati.;
  • Nel parlare questi bambini hanno idee e aspirazioni molto ambiziose, anche per quanto riguarda il lavoro che vorrebbero fare da grandi;
  • Reagiscono positivamente di fronte ai fallimenti e agli sbagli;
  • Accettano il NO dell’insegnante senza traumi, magari chiedendo spiegazioni;
  • Sono in grado di accettare il rifiuto di un compagno che non vuole giocare con lui, scegliendo di andare a fare un gioco con un altro bambino;
  • Sono aperti al dialogo ma anche fermi e convinti delle proprie idee e discutono con i compagni per far valere i propri diritti o il proprio ruolo all’interno di un gioco;
  • Di fronte ad una nuova richiesta dell’insegnante non vanno in ansia, non piangono e non chiedono continuamente l’aiuto.”
Come si comportano invece i bambini con scarsa autostima?
  • Ricorrono spesso al pianto di fronte alla novità;
  • Tendono a sfuggire davanti ad un compito complesso con atteggiamenti di rifiuto;

  • Hanno un basso livello di aspirazione e non accennano mai ad una cosa “strana” o “ad alto rischio” che vorrebbero fare;

  •  Ad un compito assegnato dimostrano scarso interesse e si dimostrano annoiati;

  • Come si presenta un problema rinunciano precocemente;

  • Alcuni di questi bambini sembrano frustrati in queste situazioni e a volte l’insegnante fatica a cessare il loro inconsolabile pianto;

  • Sono tendenzialmente passivi (nel gioco con i compagni, all’interno di una discussione in classe …);

  • Non litigano e non dissentono quasi mai e spesso si fanno sottomettere dagli altri bambini;

  • Accettano le decisioni prese dagli altri senza controbattere;

  •  Solo in pochissime occasioni esprimono le loro idee;

  • Hanno paura di sbagliare e per questo copiano spesso gli altri bambini.”

Quali strategie usate voi maestre per favorire l’autostima nei bambini?

“Per favorire una buona autostima in primis l’insegnante dovrebbe dare uguale importanza a lodi e rimproveri. Spesso si tende a sottolineare gli sbagli o i comportamenti negativi dei bambini, considerando normali quelli positivi. E’ invece indispensabile elogiare sempre il bambino quando fa qualcosa di buono, termina con successo un compito assegnato, fa un bel gioco ecc ….

Il bambino capisce in questo modo di essere bravo a fare delle cose e tenderà a dare meno importanza alle cose che non sa fare.

L’insegnante e i genitori aiuteranno il bambino a sottolineare tutte le cose belle che sa fare, precisando che le persone sono tutte diverse e ognuno ha le proprie caratteristiche e non è necessario saper fare tutto.

All’interno della sezione ogni bambino assumerà così importanza per ciò che sa fare meglio. Ciò facendo gli altri bambini lo ammireranno per questo e lui aumenterà la propria autostima.

Altra cosa importante è incoraggiare il bambino a riprovare. Aver sbagliato non significa necessariamente non saper fare quella cosa, è utile provare e riprovare. Spiegare al bambino che ci vuole del tempo per imparare. Possiamo anche affiancarci al bambino per aiutarlo ma non dicendogli “Ti aiuto io!” ma chiedendogli “Lo facciamo insieme?”. 

Il bambino per capire cosa sa fare meglio deve poter sperimentare e quindi provare a fare tante cose diverse. In questo modo capirà le proprie attitudini e le debolezze. In ogni caso deve sempre sentirsi amato e apprezzato per ciò che è e non per ciò che sa fare. L’autostima va di pari passo con l’emotività e il rapporto affettivo che il bambino instaura con la sua famiglia, insegnanti, amici e tutte le persone che lo circondano.”
E, se vuoi saperne di più su “Mamma, io valgo!”, clicca qui.


A presto,

Adele

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