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Come sgridare un bambino, velocemente e bene.

L’hanno definita “sfuriata scientifica”, perché prevede delle fasi precise da rispettare, e “sgridata in positivo”, perché lo scopo è sì rimproverare il bambino, ma anche farlo sentire amato.


Sto parlando della “sgridata da un minuto” (“the one minute scolding“), messa a punto dallo psichiatra infantile americano Gerard Nelson e caratterizzata innanzitutto dalla sua brevità: sessanta secondi.

E’ un metodo a cui puoi ricorrere tutte quelle volte che intendi rimproverare tuo figlio perché viola una delle regole che ritieni più importanti.

Vediamo come funziona:

Poniamo che tuo figlio abbia picchiato un altro bambino. Che cosa fare? Possiamo distinguere tre fasi di intervento.

Prima di tutto, allontana tuo figlio dal luogo del fattaccio e stabilisci un contatto con lui, toccandolo, prendendolo in braccio o sulle ginocchia. Mettiti alla sua altezza, guardalo negli occhi e sgridalo, spiegandogli quale importante regola ha infranto e mostrandogli il tuo disappunto:
“Hai dato un calcio a Luca e gli hai fatto male! Non si picchiano gli altri, lo sai.”

Il tutto in trenta secondi, più o meno.

Se a questo punto tuo figlio urla e si dimena come un ossesso, tu non ridurti a urlare più di lui, bensì digli che gli parlerai quando si sarà calmato. 

Quando ciò avviene, e tuo figlio mostra una reazione alle tue parole, puoi passare alla fase due: riprendi il controllo, fai un bel respiro e cambia tono.
E’ il momento di rassicurare il bambino che lo ami esattamente come prima e che sei sicura che lui sa comportarsi molto meglio di così:
“Sei un bambino così dolce e non è da te picchiare qualcuno”, oppure ” Sei così felice con gli altri bambini, quando giocate a pallone!” 

In effetti, anche se in quel momento sei arrabbiata, sai bene che tuo figlio sa essere anche un tenero angioletto. E’ a questo che devi pensare in questa fase della sgridata.

A questo punto puoi passare alla fase tre: abbraccia tuo figlio.
Il passaggio dalla rabbia alla tenerezza ti potrà sembrare troppo rapido, ma il suo obiettivo è quello di impedire al bambino di mettere in atto tutti quei comportamenti di difesa che di solito impiega nei confronti del genitore che lo rimprovera, come escluderlo totalmente dal suo campo visivo e uditivo, ottenendo il risultato di farti infuriare ancora di più.

Attraverso l’abbraccio, tuo figlio si sente contenuto, mantiene l’attenzione su di te e riesce a cogliere il tuo messaggio.

Il tutto deve durare, appunto, sessanta secondi

Perché questa insistenza sulla brevità della sgridata?
Perché i bambini, soprattutto sotto i sei anni di età, hanno una capacità di attenzione molto ridotta, che per rinnovarsi ha bisogno di stimoli continui. Per questo le prediche, le lunghe spiegazioni, i continui “no” sono inutili e controproducenti. 

C’è poi qualche altro aspetto a cui fare attenzione, se vogliamo che il rimprovero sia efficace. La sgridata deve:

– essere immediata; il bambino va rimproverato al momento, subito dopo il fatto. Tuo figlio vive in un eterno presente e dirgli “Vedrai stasera, quando viene papà!” oppure “Allora dopo cena niente gelato” per lui non ha un gran significato. Essere punito a distanza di ore, quando in casa l’atmosfera è tranquilla, per lui è totalmente privo di senso.

– essere limitata a un singolo episodio; se, per la rabbia, cominci a rinfacciargli mille altri disastri, che nulla hanno a che vedere con il fatto appena accaduto, tuo figlio “spegnerà l’audio” e si sentirà impotente, sovrastato com’è dalle infinite malefatte di cui lo giudichi colpevole.
Invece di inviare tanti messaggi, tutti deboli, concentrati su ciò che accade al momento e sii chiara. Se ti imponi di non superare il minuto dovrai esserlo per forza! 

avvenire a tu per tu; se devi sgridare tuo figlio, prendilo da parte. In questo modo non si sentirà umiliato e sarà più disposto ad accettare le tue osservazioni. Pensa se qualcuno ti rimproverasse apertamente davanti ad amici, famigliari, colleghi o estranei: ti sentiresti avvilita e frustrata, e così tuo figlio. Per questo, se lo rimproveri in presenza di altri, il bambino spesso reagisce con ostilità, magari negando l’evidenza e diventando strafottente.

Tuo figlio è una persona, esattamente come te, e merita lo stesso rispetto che pretendi tu.

– concludersi con una manifestazione di fiducia; digli che hai fiducia in lui e nella sua capacità di comportarsi bene, rispettando cose e persone. Per non deludere le tue aspettative, tuo figlio sarà stimolato a fare del suo meglio.

Non aspettarti però di ottenere risultati immediati e definitivi…ci sono limiti all’obbedienza dei bambini, soprattutto quando sono piccoli, e ci vuole tempo perché anche il migliore degli esempi si riveli efficace!

E tu, come sgridi tuo figlio di solito?

A presto, 





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