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La nostra routine per la nanna


E’ il nostro momento irrinunciabile, che ogni sera si ripete e ci permette di chiudere la giornata in serenità.


Ovunque tu cerchi informazioni su come favorire il sonno dei bambini troverai, tra i consigli degli esperti, quello di stabilire una routine della nanna, una serie di azioni da ripetere ogni sera, preferibilmente nello stesso ordine, per tranquillizzare e rasserenare il bambino, preparandolo dolcemente al momento del sonno.

A me è sembrata subito una buona idea, e devo dire che nella mia famiglia funziona bene. 

La routine pre nanna fa parte di quei rituali famigliari che ai bambini piacciono tanto, sia perché sono esseri molto abitudinari, sia perché gli fanno sentire di essere parte di un gruppo, il “gruppo famiglia” in questo caso, che si vuole bene, si interessa alle esigenze degli altri e ama stare e fare le cose insieme.

Premetto che io non mi sento portata al co-sleeping, ossia al dormire tutti insieme nel lettone, e che ho abituato subito i miei bambini ad addormentarsi autonomamente nel loro lettino.

Tu e la tua famiglia sicuramente avrete le vostre attività preferite, i vostri modi di rilassarvi e le vostre priorità. Tuttavia, se anche voi avete una routine per la nanna probabilmente questa somiglierà alla mia e, se ancora non l’avete, magari potreste farci un pensierino ;-).

Detto questo, ecco come i miei bambini si preparano al sonno.

La routine pre nanna da noi inizia nel tardo pomeriggio. 
Soprattutto d’estate, quando giocano molto all’aperto, i bambini arrivano in casa stanchi, sudati e sporchi; la doccia è quindi d’obbligo, verso le 18.30. Sì, lo so che il bagno sarebbe più rilassante per loro, ma la praticità, la comodità e soprattutto la velocità mi fanno preferire decisamente la doccia. 
Tra l’altro, mi sembra che l’effetto su di loro sia comunque quello di rilassarli. 

Dopo la doccia preparo la cena, che a casa nostra si svolge piuttosto presto, tra le 19 e le 19.30. Nel frattempo i bambini giocano e magari guardano qualche cartone animato; cerco di scegliere quelli un po’ più tranquilli e tengo il volume piuttosto basso.

Durante la cena, niente tv. Parliamo della giornata trascorsa e cerco di non innervosirmi se i bambini non mangiano ciò che dovrebbero, per non scaldare gli animi…

Dopo cena, mentre io sistemo in cucina, i pargoli stanno con papà. 

La serata ideale è quella in cui non accendiamo la tv e i bambini giocano un po’ insieme, come preferiscono. Noto che quando la televisione è spenta Marco e Fabio sono più calmi e si dedicano ad attività più pacifiche, con beneficio per tutti: disegnare, colorare, sfogliare un libro, “aggiustare” le loro macchinine, fare un bel garage ordinato – la passione di Fabio – metterle in fila, costruire una torre altissima.

Chiaramente ci sono sere in cui il gioco è sfrecciare per la casa sulle loro automobiline, urlando forsennatamente, o tuffarsi ripetutamente dal tavolino al divano, o da un divano all’altro.
A volte, poi, accendo ancora un po’ di cartoni animati, ma scegliendoli sempre accuratamente e tenendo basso il volume.

In ogni caso, tra le 21 e le 21.30 si va a letto; d’inverno, complice il buio anticipato, e l’asilo il giorno dopo, anche un po’ prima. 
Ci si lava i denti e poi dritti in cameretta, per la storia della buonanotte.

Questo è il mio momento preferito e mi accorgo che anche i bambini lo amano.

Ci mettiamo seduti sul letto di Fabio, oppure sul divanetto, e chiedo ai bambini quale storia desiderano leggere. Le più gettonate al momento sono Peter Pan e Peppa Pig, ma c’è stato anche il periodo di Cars e di Topo Tip, di un certo Lupicchio e anche del “Libro dei pericoli”, che mostra ai bambini tutte le attività pericolose da evitare, ma che, contemporaneamente, forse gli dà anche qualche idea su ciò che potrebbero sperimentare…

Sto cercando di proporgli qualche storia nuova per loro, come le classiche fiabe di Cappuccetto Rosso, I tre porcellini, Cenerentola ( sì, anche se sono maschi! non credo che le storie delle principesse vadano trascurate, anche perché di solito c’è sempre anche il principe, no?), ma con scarsi risultati, al momento.

Scelta la storia, io leggo e loro guardano le immagini, riprendendomi se tralascio qualche parola. A volte, quando ho finito, Fabio vuole rileggere la storia a modo suo, e devo dire che molto spesso non dimentica neppure una parola, e adegua anche il tono di voce a quello che dice. 
Mi fa molta tenerezza :-).
Anche Marco ci prova, con buoni risultati, vista l’età, e mi fa sorridere ancora di più.

A questo punto, ogni bambino va nel suo letto. Immancabili sono i loro pupazzi della nanna: il coniglietto doudou per Marco e il “conorso” per Fabio, un orsetto che indossando il cappuccio si traveste da coniglio. Sono i loro “amici della nanna” da quando sono nati e li cercano in ogni momento di stanchezza.

Ogni sera, di solito, nel letto si aggiunge sempre qualcosa: una macchinina, un trattore, un libricino.

Quindi, si spegne la luce e si accende la “giostrina”, che trasmette stelle colorate sui muri e suona una musica ideale per rilassarsi, tra Bach e i suoni della natura.
Molti esperti sostengono che la musica andrebbe evitata perché può disturbare il sonno, ma probabilmente va da bambino a bambino. I miei sono abituati a sentirla da sempre e si addormentano senza problemi.

Ripercorriamo poi brevemente tutte le cose belle fatte quel giorno e ognuno dichiara quello che intende sognare: il parco giochi, un aereo, la piscina, un treno che sale sulla montagna, una gara di auto da corsa, un prato fiorito o qualsiasi altra cosa suggerisca la fantasia in quel momento.

Di solito, Fabio si addormenta in pochissimi minuti. Non vuole più fare il sonnellino pomeridiano e quando arriva la sera è stanchissimo.
Marco impiega un po’ più di tempo a “crollare”, e spesso desidera che io stia un po’ vicino a lui, tenendogli la mano. Lo accontento per qualche minuto e poi cerco di defilarmi lentamente e in silenzio.

Normalmente i bambini poi dormono tutta la notte, con risvegli molto molto rari. E così può iniziare il relax anche per noi 🙂

E tu, come addormenti i tuoi bambini?

A presto,

Adele

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