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10 consigli per l’autostima dei bambini

Ieri è stata una giornata di condivisione. Alcune coppie di genitori attivi nell’Oratorio del mio paese hanno organizzato un pomeriggio d’incontro con altri genitori, per condividere spunti e riflessioni sull’educazione dei bambini.

 
Sono stata invitata dagli organizzatori a portare la mia esperienza di mamma, con particolare riferimento al mio interesse per il tema dell’autostima dei bambini, e alle mie ricerche su quali sono i modi più efficaci per costruire e potenziare questa fondamentale risorsa nei nostri figli.

Atteggiamenti, parole e azioni quotidiane che possono fare la differenza, se vuoi crescere i tuoi figli con un buon livello di fiducia in se stessi.

Ieri, dato il tempo limitato, ho scelto di dare tre spunti ai genitori presenti; oggi per te ne aggiungo altri sette.

Ecco quindi 10 consigli per favorire lo sviluppo dell’autostima di tuo figlio:

1. Ascolto
A volte tendiamo a dare attenzione a un bambino solo quando si comporta in un modo che ci dà fastidio, ci crea problemi o è pericoloso. Così facendo, lui penserà che per attirare la tua attenzione si debba comportare “male”.
Molto meglio sarebbe dedicare attenzione e ascoltare sempre il tuo bambino, soprattutto garantendogli lo stesso rispetto che riserveremmo ad un adulto.  

I pensieri, i sentimenti e le emozioni di un bambino hanno lo stesso valore di quelli di un adulto. Tutti i sentimenti sono accettabili, il comportamento che ne deriva può non esserlo: capricci, picchiare, mordere, rompere cose.

Se tu riconosci il valore di tuo figlio, lo aiuti a percepirsi come persona di valore.

2. Amore incondizionato
Ama tuo figlio per quello che è, non per quello che fa, quindi, anche quando si comporta in un modo che non ti piace:
“La mamma ti vuole bene anche quando è arrabbiata”.

3. No alle etichette.
Parla dei comportamenti, non della personalità di tuo figlio. Se ribalta la cameretta, non dirgli “Sei un disastro!”, ma “”Hai combinato un disastro!”. Mantenere il focus sul comportamento non congela il bambino in un ruolo, a cui cercherà di adeguarsi, e lascia più ampia possibilità di miglioramento. 

Sei in giro con tuo figlio, incontrate una persona che lui non conosce, lui non la guarda nemmeno in faccia e la persona ti dice “Ah, è timido!”. Tu puoi ribattere “No, non è timido. Ha solo bisogno di un po’ di tempo per prendere confidenza”.

4. Senso di competenza globale
Sostieni il senso di competenza di tuo figlio: “Sei una persona capace”; “Sei capace di imparare, anche se non sai ancora farlo”.
I bambini poi, che compiono progressi ogni giorno, hanno infinite potenzialità dentro di loro. Fai in modo che le tirino fuori.

5. Loda i successi, ma con misura.
Sii specifico nei complimenti, come nelle critiche. Dire sempre “Sei bravo!” può far piacere ma è molto vago. Meglio magari “Mi piace molto il modo preciso in cui sistemi le tue cose”. 

Meglio poi lodare soprattutto l’impegno, più che il risultato. Perché?
Puoi togliere al bambino il piacere di fare le cose per il gusto di farlo, rendendolo dipendente dalle aspettative e dalle lodi dei genitori.
Puoi alimentare il narcisismo di tuo figlio, un’immagine irrealistica di sè; questo rende il bambino insicuro e fragile, così che crollerà sotto il primo fallimento.
Rischi, inoltre, di far sentire sempre tuo figlio sotto esame.

Troppe lodi, poi, rischiano di perdere il loro vero significato.


6. Fiducia.
Tuo figlio ha bisogno della tua fiducia: cerca di fargli fare sempre un passo avanti rispetto al punto in cui si trova, per es. lasciare il bordo del tavolino e camminare da solo.

Dai a tuo figlio la possibilità di fare ciò che è in grado o potrebbe essere in grado di fare, e soprattutto ciò che gli interessa: arrampicarsi su un albero, saltare da un muretto un po’ alto. Proteggilo da un pericolo immediato, ma ridimensiona l’ansia! Lui ne guadagnerà molto in autostima.

7. Insegnagli ad amarsi.
L’esempio è l’insegnamento più potente: prenditi cura di te stesso, corpo e spirito: dedicati delle attenzioni, sii curato, coltiva le tue passioni. Gl’insegnerai a fare altrettanto.

8. No alle minacce.
Non minacciarlo di privarlo del tuo amore, nemmeno quando sei furioso. Lui penserà “Se la mamma non mi vuole più bene, chi me ne vorrà?”

9. Sì al rapporto con gli altri.
Favorisci le relazioni con gli altri, soprattutto i suoi coetanei, sempre rispettando il suo temperamento. Se è un bambino un po’ insicuro, inutile buttarlo nella mischia e spingerlo/costringerlo a giocare con tanti bambini. Meglio proporgli di giocare con un amico alla volta, meglio se con qualcuno che non lo prevarichi.

10. Accordo tra mamma e papà.
Ultimo consiglio, che in realtà è il primo, in qualunque ambito relativo all’educazione: i genitori devono essere, o almeno mostrarsi, d’accordo sulla linea educativa da seguire. E’ bello e utile, necessario, sedersi ogni tanto a parlare di come si stanno educando e seguendo i figli, facendo un bilancio e prendendo decisioni su come proseguire, o su come aggiustare il tiro.

E tu quali consigli aggiungeresti?

A presto,

Adele


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