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I 5 rischi che corri se trascuri l’autostima di tuo figlio

Qualche giorno fa abbiamo parlato di 10 consigli per favorire l’autostima nei bambini. Azioni semplici e legate alla quotidianità, che possono fare davvero la differenza.


Quale differenza?

Quella tra una vita caratterizzata da una buona autostima, – e da tutti i suoi vantaggi – pur tra tutti gli alti e bassi che la vita ci farà sperimentare, e una vita vissuta con una scarsa autostima e tutti i rischi che questa comporta.

Sì, rischi. Rischi per i nostri figli, a cui andranno incontro se non c’impegniamo a favorire in loro un buon sviluppo dell’autostima, fin da subito.

Rischi a cui, probabilmente, ti sarai trovato di fronte anche tu, in qualche momento della tua vita. La differenza la fa il modo in cui si reagisce, che è fortemente determinato da come sta la tua autostima.

Ogni giorno, a scuola, mi confronto con ragazzi tra gli 11 e i 13 anni, e per certi versi quello che vedo mi preoccupa.

Ci sono ragazzi che hanno paura di aprire bocca per leggere ad alta voce davanti ai compagni, figuriamoci per esprimere un loro pensiero.
Ragazzi che hanno buoni risultati in tutte le materie, che vanno in panico non appena non sanno qualcosa, o pensano di non saperlo. 
Ragazzi che scoppiano in lacrime e accusano disturbi di ogni tipo prima di un’interrogazione o un compito in classe.

Ragazzi che non si fidano delle proprie capacità e restano in ansia fino a che non ricevono la valutazione oggettiva dell’insegnante, il voto, che li rassicura sulle loro competenze.

Ragazzi che davanti a un 8 piangono perché volevano 9, o che si disperano se il compagno ha preso un voto più alto; disperazione che nasce dal percepirsi all’interno di una classifica, invece di riflettere sui propri personali progressi.


E i tuoi figli come sono? O saranno? Come reagiranno di fronte alle difficoltà?

Ecco i rischi principali che correrà tuo figlio, se avrà un livello di autostima medio-basso:

1. Insicurezza.
Essere una persona insicura significa avere il timore di affrontare nuove situazioni e nuovi incontri, di confrontarsi con le sfide in campo personale, di studio o professionale, perché si ritiene di non avere le capacità necessarie per riuscire e di non poterle nemmeno acquisire.

2. Paura di sbagliare.
Avere poca fiducia nelle proprie capacità può portare a perdere occasioni, anche importanti, solo per il timore di non farcela: un nuovo lavoro, una nuova amicizia, un nuovo incarico, un percorso di studi, un’esperienza all’estero.
Tuo figlio tenderà a evitare compiti e attività impegnative, spinto dalla paura di sbagliare.

3. Senso d’inferiorità.
I bambini molto insicuri di se stessi si sentono inferiori agli altri e sembra abbiano sempre bisogno di qualcuno che stia vicino a loro, per sostenerli nelle loro azioni e scelte. 
Questi bambini possono avere difficoltà nel rapportarsi serenamente con gli altri, nello stringere e approfondire amicizie; tenderanno poi a evitare situazioni di confronto, in cui debbano mostrare le proprie qualità e capacità.

Il senso d’inferiorità porta con sè poi la paura di essere giudicati o comunque non capiti dagli altri, e la tendenza a rinchiudersi in se stessi.


4. Ansia.
La scarsa autostima genera ansia, come ti dicevo parlando dei ragazzi della scuola media. Un’insufficiente fiducia in se stessi porta a fare previsioni catastrofiche sull’esito delle proprie prestazioni, senza motivazioni oggettive.

Ogni minimo errore sarà considerato un fallimento su tutta la linea, si penserà con orrore all’idea di fare una brutta figura e probabilmente si accuseranno disturbi come mal di testa o di stomaco durante lo svolgimento di determinate attività che generano ansia.

5. Peggioramento dei risultati.
La scarsa autostima produce un circolo vizioso, che va interrotto: dalla bassa autostima nascono basse aspettative di riuscita; queste provocano una riduzione dell’impegno e questo, con molta probabilità, determina l’insuccesso.

Il pensiero che si ha in testa è:
“Tanto non ce la farò mai!”
e si tende ad assumere un atteggiamento da vittima:
“Mi va sempre tutto storto!”

Una bassa considerazione del proprio valore, poi, può condurre ad assumere comportamenti a rischio:
“Visto che valgo poco, posso anche fumare!”
o a frequentare coetanei problematici, perché:
“Almeno loro mi accettano, anche se valgo poco!”

Gli esperti sostengono che una bassa autostima spesso si nasconde dietro comportamenti di segno opposto: aggressività, rabbia, ostentazione eccessiva, perfezionismo esasperante. Capita che ragazzini aggressivi e sfrontati in pubblico rivelino una docilità e un’insicurezza inaspettate, in un adeguato rapporto a tu per tu.

Questi atteggiamenti sono un campanello d’allarme, perché sono di solito impiegati proprio per nascondere convinzioni opposte, come quella di non valere e di non aver fiducia nelle proprie capacità.

Altri comportamenti che denotano una bassa autostima possono essere un’eccessiva passività e la mancata espressione delle proprie emozioni, spesso perché ritenute inadatte alle situazioni in cui ci si trova.

Non so a te, ma a me questo scenario preoccupa.

Mi sembra piuttosto evidente che una scarsa autostima rende più difficile porsi degli obiettivi chiari, realistici, e impegnrsi davvero per raggiungerli.

Rende più complicato vivere una vita serena, soddisfacente.

Rende molto più complicato essere felici.

E uno dei miei più grandi obiettivi come mamma è crescere figli capaci di essere felici.

Tu come ti senti di fronte a questi rischi?

A presto,

Adele

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