papà.

Sei capace!

Papaaaaaà….salti sul letto con me? E si mette a saltare come se fosse un ginnasta, con tanto di rincorsa.
Papaaaaaaà, balliamo? E accenna movimenti da disco cercando di seguire la musica, addirittura facendo una piroetta in salto.

Papi, io voglio sentire la canzone di Topo Tip! E ti guarda con una penna tenuta come un microfono, cercando di cantare a tempo.

Caspita! Spesso rimango disarmato; Fabio, il mio primogenito, ha solo 2 anni e mezzo ed è già capace di compiere gesti di coordinazione complessi con una facilità impressionante.

Da un anno come hobby sono istruttore di nuoto; ogni giorno vedo bambini e ragazzi di tutte le fasce di età e, fidatevi, molti di loro non hanno la minima idea di come si ruoti un braccio, piuttosto che di come si pieghi un ginocchio. No, non è uno scherzo, mi sto rendendo conto che tutti sanno giocare con i video games di ultima generazione, sviluppando una sensibilità estrema su pollici e indici, ma poi non sanno unire le gambe piuttosto che sollevare le braccia.

Ritornando a noi, non ho idea del perché Fabio, a confronto di altri bambini della sua età, sia più dinamico. Da papà fiero e orgoglioso mi verrebbe da dire: ” E’ mio figlio, è intelligente, ha preso dal papà!” J

Quale papà non sarebbe tentato di vantarsene?

In realtà esistono molti bambini con queste caratteristiche. Ma perché alcuni sì e altri no? Sicuramente un ruolo importante lo giocano gli stimoli che il bambino riceve in casa e fuori, ma c’è anche un fattore X, che alcuni chiamano temperamento, altri carattere, e che non saprei come spiegare…
Supponiamo che il modo di fare e di essere del bambino dipenda in maggior misura da questo fattore X.
“Come posso motivarlo nel modo giusto affinché questa dote non svanisca nel tempo?”

Al contrario, se la sua bravura è dovuta maggiormente agli stimoli che riceve dall’esterno, la domanda è:
“Come posso essere di buon esempio affinché l’ambiente in cui vive il bambino sia sempre stimolante, in ogni fase della sua crescita?”

L’obiettivo è quello di far capire a mio figlio che potrà sempre sentirsi una persona CAPACE di imparare a fare tutto, anche affrontando delle sfide. E’ evidente che questo desiderio non si limita solo all’ambito motorio, ma comprende anche quello intellettivo. Quindi mi chiedo:
 ”C’è un metodo efficace per trasmettere a mio figlio che è un campione nella vita, qualsiasi cosa lui deciderà di fare?”
“C’è un metodo per motivarlo in maniera non oppressiva, senza provocare ansie inutili?”

Ora, il mio punto di vista non prevede il fattore c… ops X, nel senso che credo che la fortuna nella vita conti in percentuale bassissima e di conseguenza non concentro le mie forze su questa.

Ciò che sto facendo per i miei figli in quest’ambito è una ricerca oculata d’informazioni, sulla base delle quali creare un modello di comportamento. Libri, corsi o semplicemente confronti con genitori di successo, che hanno più esperienza di noi e hanno risultati con i loro figli.

Io come papà m’impegno per essere il meno apprensivo possibile e, nel limite della sicurezza, cerco di far fare a miei bambini le loro esperienze, insegnandogli a cavarsela da soli. Spesso mi accusano di essere un po’ duro, ma sono convinto che la vita lo sia ed è giusto abituarli fin da subito.

“Noi siamo gli archi da cui i nostri figli, come frecce viventi, vengono scoccati”. (da “I soldi fanno la felicità”, di Alfio Bardolla.)

Alla prossima!

Mirko

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