I bambini ben educati ti rallegrano la giornata.
– Non hanno il senso del tempo; il “dopo” e il futuro non sono questioni che li preoccupano;
– vogliono “tutto e subito”;
Secondo gli esperti, sostanzialmente questi:
– Dire “Buongiorno, arrivederci, come stai?”
– Stringere la mano a chi gliela porge.
– Guardare in faccia la persona che gli parla.
– Lavarsi le mani prima e dopo i pasti.
– Restare seduto durante il pasto.
– Usare le posate a tavola correttamente.
– Dire “grazie, prego, per favore”.
– Chiedere scusa.
Il nome.
Il proprio nome ha una sorta di potere magico, non trovi?
Se qualcuno ti chiama per nome, ti sembra subito che sia davvero interessato a te, ad ascoltarti.
Il geniale Dale Carnegie conosceva bene il potere dei nomi, e nel suo “Come trattare gli altri e farseli amici” (un libro che credo tutti dovremmo leggere) dice: ” Ricordatevi che per una persona il suo nome è il suono più importante e più dolce in qualsivoglia lingua“.
Carnegie sosteneva che uno dei modi più semplici, ovvi e fondamentali per farsi benvolere è quello di ricordare i nomi e far sentire importanti le persone.
Sono d’accordissimo, dovremmo fare tutti uno sforzo in più per ricordare i nomi delle persone, anche se le frequentiamo poco.
Insegnare a tuo figlio a salutare, a guardare in viso le persone e a presentarsi, facendo diventare questi gesti una buona abitudine, gli renderà più facile fare amicizia e poter godere della compagnia degli altri.
Si tratta di un modo di fare che nella vita quotidiana senza dubbio lo aiuterà a essere più socievole e cordiale, una dote molto preziosa :-).
Una piccola nota…Chiaramente ci sono bambini più restii di altri a salutare e fare sorrisi alle persone che gli presentiamo. Spesso, in queste situazioni il genitore cerca di giustificare il bambino dicendo “Sai, è un po’ timido…”. In questo modo il genitore cerca comprensione per il comportamento di suo figlio, ma in realtà gli sta affibbiando un’etichetta, lo sta congelando in un ruolo che potrebbe rendergli più difficile liberarsi dell’etichetta ed esplorare risorse personali nascoste dentro di sè…
Meglio quindi, se necessario, negare l’evidenza e dire magari “Non è timido, ha solo bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi”.
Ogni bambino ha le sue debolezze, ma ricordati che è una persona in divenire, con tante potenzialità da far emergere, se gliene diamo l’occasione :-).
A presto,
Adele
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