Molto meglio ammettere che siamo stanchi, nervosi, arrabbiati o tristi, dimostrando ai nostri figli che è normale sentirsi così, a volte, ma che questi sentimenti si possono superare.
Accettare di essere imperfette, poi, ci aiuta ad accettare che anche i nostri figli lo siano, e a capire che dietro a certi loro atteggiamenti per noi intollerabili c’è sempre un bisogno che merita di essere ascoltato.
Senza limitarsi a urlarci sopra.
Quando mi rivolgo ai miei bimbi urlando (essendo imperfetta, ahimè, mi tocca farlo a volte), Fabio mi riprende subito dicendomi, con tono pacato “Mamma, non devi urlare”, e ha perfettamente ragione. Serve solo a scaricare la mia frustrazione, non certo a farmi ascoltare…
Il mio momento d’imperfezione quotidiana per eccellenza è quello dei pasti. Ricordate “La cena imperfetta“?
Quando vedo pubblicità di seggioloni o pappe varie, ambientate in cucine immacolate, con mamme vestite e pettinate di tutto punto e bambini lindi e sorridenti, sinceramente vado in bestia. Quando ceno da sola con i miei bambini mi preparo psicologicamente già nel pomeriggio al fatto che sarà già un gran risultato se io riuscirò a mangiare qualcosa, seduta al tavolo con loro. Per non parlare di quello che accade mentre riordino la cucina…
Prima di cedere alla frustrazione e scivolare nell’esaurimento nervoso, però, cerco di fermarmi a respirare e di mettermi in modalità “ESC”. Spesso in questi momenti mi viene anche un po’ da ridere, pensando a come potrebbe essere divertente la scena vista da un osservatore esterno :-))
Insomma, essere mamme imperfette, e riconoscerlo sinceramente, è un grande vantaggio.
Perché?
Perché se siamo imperfette possiamo migliorare!
Se litighiamo e poi facciamo pace, se siamo stanche e lo ammettiamo, se perdiamo la pazienza e poi ci scusiamo, diamo ai nostri figli degli insegnamenti importanti.
Ad ogni modo, conviene rassegnarsi: genitori perfetti non si può diventare!
Anche il miglior corso per genitori, per quanto utile e significativo possa essere, non ci farà riuscire nell’impresa.
Nemmeno i migliori consigli dei migliori esperti, per quanto possano essere una guida autorevole a cui affidarsi, possono adattarsi completamente alla nostra famiglia e al rapporto con i nostri figli, perché noi e loro siamo unici, viviamo un luogo e un tempo unici, con caratteristiche irripetibili.
E dunque? Meno ricette preconfezionate, che sembrano perfette, ma non lo sono, ma più riflessioni profonde sulle nostre convinzioni, sul tipo di genitori che vogliamo essere, e più azioni concrete, che portino risultati positivi per noi e per i nostri figli.
Con il tempo, vivendo e ascoltando esperienze e punti di vista differenti, possiamo anche cambiare il modo di vedere certe cose, cambiare idee e credenze, e questo può dimostrarsi un vero toccasana.
Perché noi mamme imperfette siamo sempre in movimento, con il corpo e con la mente, a cercare il modo migliore per crescere bimbi sereni, sicuri e capaci di essere felici.
O sbaglio?
a presto,
Adele
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