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I sette peccati (più uno) del cattivo genitore

Girovagando tra le mie letture sull’essere genitore, mi sono imbattuta in un elenco che ha attirato la mia attenzione, perché descrive le caratteristiche che un genitore dovrebbe avere per esercitare l’influenza più negativa possibile sulla fiducia e l’autostima dei figli.

Siamo o non siamo mamme imperfette? Nonostante ce la mettiamo tutta, non sempre facciamo le cose come andrebbero fatte e non sempre raggiungiamo il risultato sperato. Qualche difetto ce l’abbiamo tutte, e magari qualcuno possiamo riconoscerlo tra quelli che vi illustrerò.

Fai attenzione se mentre leggi tendi ad assumere un atteggiamento di totale diniego, tipo “Grazie a Dio non sono così” o di profondo senso di colpa, che non farà altro che renderti la vita difficile. Sii semplicemente realistica, e prendi nota dei campanelli d’allarme che dovessero eventualmente suonare… J

Cominciamo:

1.       EGOISMO

a.       Vuoi che i tuoi figli realizzino soprattutto i tuoi bisogni, che siano di amore, divertimento, controllo, compagnia.

b.      Indirizzi i tuoi figli verso studi e attività che ti permettano di gloriarti dei loro meriti.

c.       Non sei praticamente mai disponibile a sacrificare i tuoi comfort, piaceri o ambizioni per il bene dei tuoi figli.

2.       MALIGNITA’

a.       Usi la tua forza o eloquenza fisica ed emotiva per ferire i tuoi figli, magari per invidia verso i loro risultati o la loro giovinezza.

b.      Impedisci ai tuoi figli di usare le possibilità e le risorse a disposizione perché tu, alla loro età, te la sei cavata anche senza.

c.       Vedi nei tuoi figli dei “facili bersagli” su cui sfogare rabbia e frustrazionerepresse.

d.      Sei avaro di lodi e ricompense, perché da bambino non ne hai ricevute o perché forse non le ricevi nel presente.

e.      Vuoi sempre avere l’ultima parola in una discussione.

f.        Ti diverti a sconfiggere tuo figlio nei giochi.

g.       Ridimensioni subito il piacere che i tuoi figli traggono da un loro successo, raccontando con dovizia di particolari le tue più grandi imprese, o quelle di qualcun altro.

3.       PERBENISMO

a.       Sai sempre tu ciò che è meglio, e non riesci a capire che i valori altrui possono essere altrettanto validi.

b.      Sei certo di conoscere il senso della vita e non permetti ai tuoi figli di esplorare filosofie, codici morali o credi religiosi diversi dal tuo.

c.       Non ammetti i tuoi sbagli.

d.      Predichi sempre bene, ma non sempre razzoli altrettanto bene.

4.       SCETTICISMO

a.       Smorzi continuamente l’entusiasmo dei tuoi figli, esagerando pericoli ed eventuali risultati negativi.

b.      Diffidi della gente in generale e fai fatica a fidarti di qualcuno.

c.       Consigli ai tuoi figli di guardare al mondo e al futuro con occhio cinico e pessimista, magari ripetendogli continuamente che i loro progetti e le loro speranze sono campate in aria.

5.       DOLORE

a.       Sei troppo preso e chiuso nel tuo dolore e nelle tue ferite ancora aperte per condividere e stimolare la naturale gioia di vivere dei tuoi figli.

b.      Parli troppo a lungo dei “bei tempi andati”.

c.       Parli troppo spesso dei “Se solo…” della tua vita.

d.      Cerchi di accattivarti la compassione dei figli, in modo che loro si sentano obbligati ad accudirti, fino anche a trascurare il proprio benessere.

e.      Ti aggrappi a tal punto al tuo dolore o alla tua tristezza, che i figli si sentono imbarazzati e non osano celebrare i propri successi.

6.       SOTTOMISSIONE

a.       Prendi sempre ordini da tutti e poi, all’improvviso, sprofondi in periodi di esaurimento e amarezza.

b.      Fai troppo per i figli, rendendoli ultradipendenti e insensibili ai bisogni altrui.

c.       Permetti ai tuoi figli di trattarti male.

d.      Scegli di soffrire in silenzio, anche se i tuoi figli sarebbero in grado di offrirti aiuto e sostegno.

e.      Offri sempre ai tuoi figli cibi, abiti, vacanze e beni materiali migliori di quelli che offriresti mai a te stesso.

7.       RISTAGNO

a.       Opponi strenua resistenza al cambiamento e alle nuove idee.

b.      Spingi sempre i figli ad “andare con i piedi di piombo”, o a scegliere comunque la strada più semplice e familiare.

c.       Conduci una vita dominata dalla routine e da rituali regolari, che lascia poco spazio alla spontaneità.

d.      Non fai nessuno sforzo per stringere nuove amicizie.

e.      Sei restio a trascorrere le vacanze in posti nuovi.

f.        La tua vita sociale è ingabbiata nella routine: vai sempre nello stesso ristorante o guardi sempre il solito programma in tv.

g.       Sei riluttante ad aggiornarti e a rinnovare la tua immagine: porti sempre la stessa pettinatura, lo stesso tipo di scarpe, indossi sempre lo stesso colore.

h.      Deridi la naturale curiosità dei figli e la loro predisposizione all’avventura.

Io ne aggiungerei uno:

8.       PIGRIZIA

a.       Tutte le sere preferisci startene spaparanzato sul divano, piuttosto che trovare 10 minuti per giocare con tuo figlio.

b.      Sempre per evitare di giocare, t’inventi mille attività da fare urgentemente al computer.

c.       Tu papà, che adori i tuoi maschietti, non hai mai voglia di portarli al parco a giocare a pallone.

d.      Spesso non sei disposto a usare il tuo tempo libero per svolgere un’attività piacevole con tuo figlio, anche se sai che proprio quello sarebbe il momento giusto per farlo.

Naturalmente, certi tipi di comportamenti sono ciò che di più lontano ci può essere da te ;-), ma se ci rifletti un po’su …in quali “peccati” ti riconosci almeno un poco?

Siamo tutti un po’ santi e un po’ peccatori, e non c’è nulla di male, finché i due aspetti rimangono in equilibrio…delle virtù del perfetto genitore, però, ne parleremo un’altra volta!

A presto

Adele

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