papà.

Riflessioni di fine anno di un papà imperfetto


Ciao papà e mamme imperfette, ogni tanto risorgo! 🙂 
 

Il giorno del brindisi finale è, come tutti gli anni, inesorabilmente vicino.  Momento di resoconti, momento di impegni per il futuro, momento di promesse.

Personalmente conosco due filosofie su come vivere questo momento:

La prima, scelta dai più, e quella di augurare e augurarsi che l’anno che verrà sia migliore, pieno di felicità, di salute etc….

La seconda invece, conosciuta e usata veramente da pochi, consiste nel ricordare e/o celebrare tutto ciò che si è combinato durante l’anno che sta terminando.

La prima opzione, a mio parere, evidenzia un desiderio di cambiamento e di miglioramento naturalmente auspicabile per qualsiasi mamma, papà o essere umano in genere.

La seconda, più pragmatica, tende a premiare (o analizzare) le azioni compiute nei passati 12 mesi..

Qual è la più corretta?

A te la scelta!

Per esperienza personale di sicuro posso dire che se nei dodici mesi passati non si sono compiute azioni diverse rispetto all’anno precedente nulla è cambiato e, quindi, augurarsi nuovamente che tutto possa cambiare per chissà quale miracolosa intersezione stellare o oroscopo positivo, piuttosto che riporre le nostre speranze (o preghiere) in qualche santo, non porta tanto lontano.

Inoltre, è certo che se non imprimo nella memoria ciò che ho fatto (di buono o meno) quasi sicuramente non mi ricorderò di festeggiare un successo, piuttosto che di riflettere su qualche errore, in maniera tale da non commetterlo più.

Il giusto equilibrio sarebbe forse quello di vivere il presente.

Conosco troppa gente però che, inflazionando il concetto, continua a proclamare il Carpe Diem, ma spesso vive sempre nel passato e quindi nei ricordi,  o sempre nel futuro e dice: ”quando avrò farò”.

Attenzione però, dal mio punto di vista vivere nel presente non significa “vivere alla giornata”!

Io il presente lo intendo come un momento storico. Ad esempio: Il presente da papà mi vede impegnato nel crescere due  piccoli bambini di 4 e 2 anni e mezzo, quindi pannolini, asilo, capricci etc…. e so che devo godermi ogni singolo pannolino, ogni singolo capriccio ma anche ogni singolo abbraccio, ogni singolo bacio, ogni singolo gioco e così via…

Ho poi anche un presente da marito, da figlio, da fratello, da amico, uno professionale, uno da sportivo, insomma ho un presente per tutti gli ambiti della vita.

E tu? Qual è il tuo presente?

So che schiacciato da una vita frenetica, da impegni quotidiani a da altre problematiche,  vivere nel presente non è così facile come dirlo.

Però prova a considerare questo punto di vista: il passato e il futuro non esistono,  esiste solo il “presente” .

Ciò che avrò o ciò che accadrà l’anno prossimo, quindi, sarà solo una conseguenza di come penso e agisco quest’anno.

Oh caspita ma quest’anno è finito!!!!!

Quindi ciò che succederà l’anno prossimo è già scritto?

Secondo me, i primi 3/4 mesi sì! Ma tutto il resto, se cominciamo a lavorare “ora”, lo possiamo ancora scrivere.

E allora l’invito che rivolgo a me stesso e di conseguenza anche a te è quello di utilizzare questi miei spunti confusi per analizzare dove siamo, perché siamo a questo punto, se ci piace essere qui e come usare l’esperienza per migliorare le cose.

Se non facciamo niente di nuovo ci aspetta un anno fotocopia. Questo è certo!

Il motto potrebbe essere: “Faccio, quindi avrò!”

Compromettiamoci dichiarando verbalmente  a qualcuno che ci vuole bene quali sono i nostri obiettivi e in quale data vogliamo raggiungerli.

I più non si compromettono, così non dovranno mai giustificare a nessuno di non aver fatto ciò che era necessario fare :-).

Ed io lo faccio qui pubblicamente:

Da questo istante (29/12/2013 ore 07.55) le mie azioni saranno mirate a migliorare  il rapporto con mia moglie Adele e a incrementare e migliorare la qualità del tempo con i miei bimbi.

Facciamo del 2014 il miglior anno di sempre!

un brindisi a Noi,

Cin Cin!

Buon lavoro,

Ciao!

Mirko

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