Comunicazione

Tre consigli per insegnare a tuo figlio a comunicare

Non vorrei sembrare la classica donna che proclama la superiorità del genere femminile, fatto sta che autorevoli ricerche hanno dimostrato che i maschi dimostrano più spesso delle femmine disturbi della comunicazione.


Per la precisione, nelle femmine ci sono due regioni del cervello adibite alla direzione del linguaggio che sono dal 20 al 30 per cento proporzionalmente più grandi che nei maschi. Ora, questo certo non determina un’inevitabile superiorità delle capacità comunicative delle donne, ma ci può far riflettere sul fatto che con un maschio è utile dedicarsi con una certa attenzione a favorire lo sviluppo del linguaggio.

Il cervello di ognuno di noi è molto sensibile ad apprendere nuove esperienze se queste gli vengono proposte all’età giusta. Per il linguaggio, l’età giusta va da 0 a 8 anni, nel senso che dopo quest’età è più difficile modificare l’impronta ricevuta da piccoli.

Ecco tre consigli per aiutare tuo figlio ad esprimersi meglio, fin da neonato.
Naturalmente ciò che leggerai vale sia per un maschio che per una femmina, ma con i maschi può servire qualche attenzione in più.

1. Parla con loro
Un passo alla volta, dai primi gorgoglii alle frasi complete, puoi stimolare tuo figlio a sviluppare il suo linguaggio. Da “Pa-pa-pa” a “Palla! La palla di Marco!”

I bambini di circa un anno cominciano a dire singole parole comprensibili, come “latte” “pane”.
Tu puoi aggiungere un’altra parola a quella che loro pronunciano “Biberon di latte” “Buono il pane!”; in questo modo li aiuti a passare dal singolo vocabolo all’unione due parole insieme.

Un consiglio: fin dall’inizio, pronuncia le parole nel modo corretto.
Dire “Bau Bau” per cane, “Brum brum!” per auto, o storpiare le parole può essere divertente, ma non insegna a tuo figlio a parlare nel modo giusto. 
E poi trovi bambini di tre anni che la macchina la chiamano ancora “Brum Brum”…

Quando il bambino comincia a dire due o tre parole per volta è il momento di spingersi oltre, per portarlo a pronunciare frasi complete. “Luca trattore!” può diventare “Luca vuole il trattore? Ecco il trattore di Luca”.

I bambini hanno molta voglia di imparare a comunicare e tu li puoi aiutare cercando di fargli fare sempre un passo avanti rispetto al livello in cui si trovano.

2. Spiegagli le cose
Attraverso la conversazione il cervello dei bambini cresce. Approfitta di ogni occasione per parlare e chiacchierare con loro, spiegandogli che cosa stai facendo o che cosa sta succedendo intorno a loro. 

Molto semplicemente, se stai preparando una spremuta d’arancia spiegagli il procedimento, in modo breve e chiaro, o raccontagli da dove provengono le arance che stai usando.
Oppure, se siete in macchina e sta piovendo, spiegagli a che cosa serve il tergicristallo. Ancora, se stai caricando la lavatrice, descrivigli brevemente come funziona.

I bambini sono curiosi e assecondare il loro naturale interesse verso le caratteristiche e il funzionamento delle cose aiuta lo sviluppo del cervello e l’arricchimento del vocabolario.

E ora, il consiglio che preferisco:

3. Leggi libri a tuo figlio
Puoi cominciare fin da quando tuo figlio ha pochi mesi, con libri morbidi, di stoffa o quelli plastificati per il bagnetto; il bambino può maneggiarli in sicurezza mentre tu gli mostri le figure e i colori, ripetendone il nome.

Guardare insieme un libro è un modo per stare vicini, per coccolarsi. Tieni il bimbo sulle ginocchia o sdraiati accanto a lui, per fargli sentire la tua vicinanza fisica ed emotiva.

Pian piano puoi passare a leggergli brevi e semplici storie, che raccontano esperienze simili a quelle che il bambino vive nella quotidianità, e magari creare un vero e proprio rituale per la lettura, per esempio prima di andare a dormire.
I bambini adorano i rituali, gli danno sicurezza e gli fanno capire che ai genitori piace passare del tempo speciale con loro.



Mentre leggi, puoi “recitare” un po’, usare un tono buffo, triste, gioioso o arrabbiato, a seconda della situazione. In questo modo coinvolgi tuo figlio, lo diverti, attiri la sua attenzione e favorisci lo sviluppo del linguaggio e la conoscenza delle emozioni.

Ben presto tuo figlio esprimerà preferenza per delle storie in particolare e ti potrà capitare di dover leggere lo stesso libro per molti giorni di seguito. In questo caso, puoi provare il gioco dell’anticipazione: leggi una frase a metà e lascia continuare tuo figlio; ti stupirà la sua capacità di memorizzare il testo della storia, che tu gli hai letto tante volte con piacere :-).
Anche questo è un modo giocoso e divertente per sviluppare il linguaggio e la capacità di comunicare.

Questi consigli valgono per maschi e femmine, ma per i maschi queste possono essere vere e proprie mosse preventive, dato che, in genere, sono naturalmente predisposti a una maggiore povertà di linguaggio.

Parla, spiega e leggi.

Tre consigli semplici per migliorare la comunicazione, che è essenziale per vivere, e per rendere ancora più speciale il rapporto con i tuoi figli.

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A presto,

Adele

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