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Mamma, che stile!

Oggi a casa mia abbiamo praticato lo “stile libero”. 

Da sola con il duenne e il treenne, li ho lasciati mangiare sul loro tavolino in sala, guardando un dvd e piuttosto liberi nei movimenti – soprattutto Marco il duenne, che periodicamente si alzava e sbocconcellava il cibo in diversi punti della stanza. Tovaglioli inutilizzati, meglio pulirsi sulla maglietta.

Io tranquilla in cucina, a mangiare ciò che mi andava. Vergognoso.

Di solito, tuttavia, sul mio/nostro stile di accudimento e gestione della prole ci sono due correnti di pensiero: mia madre sostiene che siamo troppo indulgenti, i miei suoceri pensano che siamo troppo severi.

La considerazione di mia mamma nasce per lo più dal fatto che quando i miei figli disubbidiscono tendo prima di tutto ad ascoltarli, per cercare di capire se dietro quel comportamento c’è un bisogno, e poi a rimproverarli se è il caso.
Lei poi non concepisce il fatto che io li lasci abbastanza fare, esplorare, provare, anche se questo vuol dire avere disordine in giro per casa, ma naturalmente solo se non si tratta di comportamenti pericolosi.


I miei suoceri, invece, credo ci reputino insensibili quando ci vedono ignorare bellamente un capriccio dei bambini, se riteniamo che la loro richiesta non si possa esaudire – tipo bere a tutti i costi un succo di frutta poco prima di pranzo – e dopo avergli spiegato il perché. Secondo loro, questo è uno stile militaresco.

Onestamente, io mi sento a posto con la mia coscienza, e questo mi basta.

Ogni giorno leggo, ascolto, osservo e parlo con altri genitori e, se una cosa è certa, è che ognuno ha il suo stile. Nella gestione dei bambini, così come nella gestione della casa. 

Ogni stile genitoriale dipende da come sei tu, qual è il tuo temperamento, da come sei stato educato, dall’ambiente in cui hai vissuto e in cui vivi, dalle esperienze che hai fatto e che fai ogni giorno.

Personalmente, credo che ogni stile di accudimento vada bene, se sta bene alla famiglia che lo pratica, se tutti sono sereni e convinti che sia quello giusto per loro.


L’aspetto importante, secondo me, è che quello stile sia adatto al modo in cui si vuole crescere i propri figli, agli obiettivi educativi che ci si pone con loro.

Prendiamo l’esempio del sonno: se in famiglia si dorme sempre tutti insieme nel lettone va benissimo credo, se a tutta la famiglia sta bene così. Probabilmente in questo caso l’idea di fondo sarà che il bambino ha bisogno prima di tutto del contatto con la mamma e che non è giusto obbligarlo a dormire nel suo letto se questo lo fa soffrire.

Se però poi ci si lamenta che si sta scomodi, che non si dorme bene, che ci manca l’intimità della coppia nel lettone… e se in fondo si pensa che sarebbe meglio che nostro figlio imparasse ad addormentarsi nel suo letto, per il bene suo e nostro, allora, secondo me, vale la pena di cambiare abitudini. Sarà sicuramente dura, ci dovremo mettere tutta la nostra pazienza e forza di volontà, ma ce la si può fare. 


Tra l’altro, non abbiamo neppure la scusa che non sappiamo come fare; siamo sommersi dalle informazioni, anche sulla cura dei figli, e con un po’ di buona volontà possiamo riuscire a filtrarle e a orientarci sul cambiamento di stile che desideriamo intraprendere.

Insomma, se lo stile che abbiamo ci soddisfa, corrisponde alle nostre convinzioni e si adatta a noi e ai nostri figli, ben venga. Se sentiamo invece che è ora di cambiare, impegnamoci a farlo. Cosa ne dite?


Credo che per la maggior parte degli stili di accudimento valga proprio questo principio: se sta bene a te, a tuo figlio e alla tua famiglia, allora sta bene a tutti. Esempi? Bambino quasi sempre in braccio vs bambino nella carrozzina o nel box; allattamento fino a tot anni vs allattamento fino massimo all’anno, lettone vs lettino, tuta (quasi) bucata vs abiti sempre in ordine …

Per dirla tutta, però, non sono davvero convinta che qualsiasi stile genitoriale
possa essere adottato a cuor leggero. Perché, se è vero che ogni stile deve essere adatto a te, ai tuoi figli e alla tua famiglia, deve anche portare dei benefici alla crescita dei tuoi bambini, e non danneggiarla.

Mi riferisco in particolare ai genitori molto severi, così come a quelli molto indulgenti.

E’ stato ampiamente dimostrato che cercare di disciplinare e controllare i bambini usando abitualmente le punizioni, oltre ad avere una dubbia efficacia, conduce sostanzialmente a tre atteggiamenti nei nostri figli: fuga , lotta  o sottomisione. Nessuno dei tre mi sembra auspicabile…

Se, al contrario, si è troppo permissivi e indulgenti, se ai nostri figli  concediamo tutto per paura di farli soffrire, o semplicemente per  non sentire lamentele e piagnistei, che cosa succede?
Con molta probabilità i nostri figli cresceranno convinti di poter ottenere facilmente tutto ciò che desiderano, anche fuori dalle mura domestiche. Adotteranno i comportamenti che hanno con noi anche con i loro coetanei e con gli altri adulti, risultando inevitabilmente fastidiosi e prepotenti e incontrando diffioltà a stabilire rapporti sani ed equilibrati con gli altri.
Anche questo non rientra tra le  mie aspirazioni di mamma, per quanto imperfetta io possa essere.

In sostanza, quindi, se è vero che il tuo stile come genitore deve adattarsi a quello che sei tu, anche tu dovresti adattarti allo stile che desideri adottare come genitore, in base agli obiettivi che hai per la crescita dei tuoi figli.

Sei una persona autoritaria, abituata a comandare, perfezionista e amante dell’ordine a ogni costo? Non penso che questo ti giustifichi a usare uno stile basato su continui divieti e punizioni, nella speranza di modificare il comportamento di tuo figlio.

Sei una persona accomodante, tollerante, un po’ insicura, che non sopporta di sentire suo figlio piangere? Questo non giustifica il fatto di concedere sempre a tuo figlio quello che vuole, magari con urla, pianti e sceneggiate da soap opera.

Un piccolo esempio: se desideri che tuo figlio acquisisca autonomia e indipendenza e tu sei una persona ansiosa e molto protettiva, cerca di tenere sotto controllo la tua ansia e il tuo istinto di protezione, quando la situazione non è pericolosa per i tuoi figli.  E questa sono io 🙂

Onestamente, non credo che il mio istinto materno sia infallibile e, per questo, ogni giorno faccio del mio meglio per “educarlo”…

Il mio è uno stile decisamente imperfetto, e perciò sono fortunata, perchè significa che è sempre ampliamente migliorabile! 😉

Buono stile a tutti!

A presto,

Adele 

Questo post partecipa al blogstorming.










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2 commenti

  1. Molto concreto il tuo post, mi è piaciuto e mi trova d'accordo.

  2. Grazie Squabus! La concretezza del mio post nasce dalla vita vissuta ogni giorno con i miei monelli 😉

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